martedì 12 giugno 2012

Mozione n. 5: “Riconoscimento simbolico della “Cittadinanza onoraria di Brentonico” a minori stranieri nati in Italia e residenti nel Comune di Brentonico e a stranieri residenti nel Comune di Brentonico da almeno 10 anni”


Oggetto: Mozione: “Riconoscimento simbolico della “Cittadinanza onoraria di Brentonico” a minori stranieri nati in Italia e residenti nel Comune di Brentonico e a stranieri residenti nel Comune di Brentonico da almeno 10 anni”

Premesso che:
- nella Convenzione Europea sulla Nazionalità conclusa tra gli Stati membri del Consiglio d'Europa il 6 novembre 1997, ancora in attesa di essere ratificata da parte del nostro Paese, è previsto che ciascuno Stato faciliti, nell'ambito del diritto domestico, l'acquisizione della cittadinanza per “le persone nate sul suo territorio e ivi domiciliate legalmente e abitualmente” (art. 6, paragrafo 4, lettera e));
- nonostante tali autorevoli riferimenti e solleciti legislativi, nel nostro Paese non vengono considerati cittadini italiani i nati in Italia da genitori di origine straniera, così come non lo sono le ragazze e i ragazzi che vi abitano e vi crescono da italiani pur se i genitori non hanno la cittadinanza italiana.

Rilevato che:
- i nati in Italia ancora giuridicamente stranieri, secondo le fonti aggiornate dell'ISTAT, superano il mezzo milione e, complessivamente, i minori stranieri residenti in Italia sono quasi un milione;
- secondo i dati recentemente fornitici dall'Ufficio Anagrafe del Comune di Brentonico, i minori stranieri residenti nel Comune di Brentonico sono 69, dei quali 42 nati in territorio italiano; si tratta di bambini e giovani che vivono nello stesso contesto sociale, scolastico e, a volte, lavorativo, dei cittadini italiani: parlano italiano, leggono in italiano, scrivono in italiano, studiano la storia d'Italia assieme ai coetanei italiani.

Precisato che:
- l'art. 3 della Costituzione Italiana garantisce che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”;
- il nostro Statuto stabilisce che il Comune di Brentonico “Ispira la propria azione al principio di solidarietà, nella prospettiva della tutela dei diritti inviolabili della persona” (art. 2, comma 1) e “Garantisce uguaglianza di trattamento alle persone e alle formazioni sociali nell'esercizio delle libertà e dei diritti, senza distinzione di età, sesso, razza, lingua, religione, opinione e condizione personale e sociale” (art. 1, comma 3).

Considerato come:
- sull’argomento molte sono state le prese di posizione e le proposte legislative a livello nazionale tendenti a regolarizzare tale anomala situazione, la più autorevole delle quali è senz’altro quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che, in recenti dichiarazioni, ha giudicato superato un diritto di cittadinanza fondato sull'istituto dello ius sanguinis anziché sullo ius soli, proponendo l'acquisizione della cittadinanza fin dalla nascita per i nati in Italia anche se da genitori stranieri; non si devono neppure dimenticare le dichiarazioni del Ministro Riccardi in merito, oltreché dei vari leader dei partiti politici italiani, molti dei quali hanno anche presentato specifici disegni di legge e di molte associazioni del volontariato quali le ACLI, Caritas, Migrantes e altre;
- importante risulta anche in merito la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dall’ANCI, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, dal titolo “Modifiche alla L. 5 febbraio 1992, n. 91 “Nuove norme sulla Cittadinanza”.

Ricordato inoltre che:
- il diritto di cittadinanza del Paese in cui si nasce è riconosciuto in molti Stati di tradizioni democratiche, quali ad esempio gli Stai Uniti d'America, ed ha permesso a tanti italiani figli di emigrati di sentirsi pienamente integrati nella vita sociale e civile di quei Paesi.

Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale di Brentonico:

1. aderisce all'appello del Capo dello Stato in merito al riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati sul territorio della Repubblica italiana;

2. condivide e sostiene le proposte dei partiti nazionali in merito al nuovo diritto di cittadinanza sulla linea tracciata dal Presidente della Repubblica;

3. impegna il Sindaco a:

a) promuovere una pubblica cerimonia per consegnare ai minori nati in Italia da famiglie straniere e attualmente residenti nel Comune di Brentonico, nonché ai cittadini stranieri residenti nel Comune di Brentonico da almeno 10 anni, un attestato di riconoscimento simbolico di “Cittadinanza onoraria del Comune di Brentonico”;

b) richiedere al Ministro Andrea Riccardi un importante ed immediato lavoro di sintesi da parte del Governo delle varie proposte legislative presentate in merito alla modifica delle norme sulla cittadinanza finora non ancora affrontate e discusse;

c) comunicare l'esito formale della presente mozione al Presidente della Repubblica Italiana, al Capo del Governo, al Presidente del Senato ed al Presidente della Camera.

Quinto Canali, Dino Canali, Monica Daiprai, Fabio Mazzurana, Sandro Tonolli

QUESTA MOZIONE E' STATA SOTTOSCRITTA ANCHE DAI CONSIGLIERI DEL PD MAURIZIO PASSERINI E CHRISTIAN PERENZONI

12 commenti:

  1. Scusate ma con tutti i problemi che ci sono.....
    Cosa si vuole dimostrare di essere i più emancipati dello stato? Se dal 97 ad ora i vari governi che si sono succeduti non la hanno approvata un motivo ci sarà, io con tutto il rispetto NON CONDIVIDO e non vedo quale vantaggio ne può trarre il nostro comune.
    NB: ma la cittadinanza onoraria non viene data a qualcuno che ha meriti sociali o culturali, o per uno specifico atto straordinario?
    A. Remi

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  2. Secondo i moderni principii europei ed europeisti di strutturazione democratica e istituzionale, lo stato dovrebbe essere il risultato della "somma" degli enti pubblici inferiori, comuni compresi.
    Per cui ben vengano queste iniziative dal basso di alto profilo etico e civile.
    Complimenti
    SA

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  3. CONDIVIDO IN TOTO QUANTO SCRITTO DA REMI. AUSPICO CHE I "NOSTRI" CONSIGLIERI COMUNALI SI OCCUPINO E PREOCCUPINO PRINCIPALMENTE DEI PROBLEMI DELLA NOSTRA GENTE, NEL RISPETTO DELLA NOSTRA CULTURA, DELLE NOSTRE TRADIZIONI, DEL NOSTRO TERRITORIO.
    ANCHE SE I FIGLI DEGLI EMIGRATI SONO NATI IN ITALIA NEL LORO DNA PREVARRA' SEMPRE LA LORO CULTURA,NONCHE' LE LORO TRADIZIONI,LE LORO ABITUDINI.DI QUESTO PASSO TRA QUALCHE DECENNIO SAREMMO NOI TRENTINI EMIGRATI IN PATRIA A DOVERCI ADATTARE AL LORO MODO DI VIVERE. PROMUOVERE POI UNA PUBBLICA CERIMONIA PER CONSEGNARE AI MINORI UN ATTESTATO DI RICONOSCIMENTO DI CITTADINANZA ONORARIA DEL COMUNE DI BRENTONICO, LO RITENGO UN ATTO CHE SI PRESTA AD UNA PERICOLOSA AMBIGUITA', OLTRE AD UNA ULTERIORE APERTURA DI MASSA.
    CON PROFONDA DELUSIONE .

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  4. Plauso ai consiglieri che hanno presentato la iniziativa e che la voteranno.
    Sono curioso di vedere cosa farà il mio centro sinistra che ho votato, non ho però votato la lista del caro Remi... che a Crosano è stato accolto (bene) anche lui...
    Il mondo gira... ha sempre girato... meglio non parlare più di razze ma di razza umana!
    Giu.

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    1. tanto per precisare non mi sembra di essere un exstra comunitario, inoltre vedo che non hai nemmeno il coraggio di firmarti pertanto non commento.
      R.A.

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  5. Spero che il consiglio comunale sia più civile, umano e saggio di certi commenti in perfetto stile leghista.
    Giovanna

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  6. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  7. Se qualcuno pensa che siano in pericolo le tradizioni locali, significa, a mio avviso, che quel qualcuno non è tanto sicuro del valore e dei valori delle nostre tradizioni locali.
    sa

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  8. Con certi commenti "apparentemente di apertura mentale" le nostre tradizioni sono già in pericolo. E' risaputo che ogni popolo si identifica attraverso la propria cultura, modi di vivere e di rapportarsi. Il volere stravolgere e sconvolgere questa realtà non è positivo per nessuno.Ritengo fuorviante (per non usare un termine più appropiato) promuovere una cerimonia pubblica al fine di consegnare attestati di riconoscimento di cittadinanza onoraria (?!!) del nostro comune.
    Povero paesello!!!! Siamo messi male su ogni fronte, ci mancava proprio il completamento "onorario" dell'opera.

    P.S. Mi è venuto un dubbio : La costruenda "casetta" sul sul parco a cosa serve realmente??

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  9. Una volta che saranno cittadini italiani dovranno rispettare le leggi italiane e non potranno avere benefici più o meno nascosti.
    Poi sappiamo che saranno loro a pagare buona parte delle nostre pensioni e anche i loro soldi resteranno in Italia.
    tic

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  10. Potrebbe succedere .......
    Settembre 2012. Inizio anno scolastico.
    Alcuni ragazzini si recano a scuola con appuntata una medaglia sulla maglietta, con la scritta
    "Riconoscimento di cittadinanza onoraria del Comune di Brentonico". Lo scolaro brentegano legge incuriosito e soprattutto stupito. Tornando a casa racconta alla mamma le varie novità del suo primo giorno di scuola tra cui quella che più lo ha colpito e le chiede : mamma, perchè io non posseggo quella medaglia ? Non sarò mica un extra comunitario !!
    E' questo che vogliamo ?
    Accettiamo pure gli stranieri con umanità e civile rispetto di convivenza, aiutiamoli se necessario, ma nel rispetto in primis della nostra comunità, delle nostre tradizioni, della nostra cultura, evitando equivoche pubbliche cerimonie di cittadinanza onoraria, come preannunciato.
    L'articolo 3 della Costituzione Italiana e lo Statuto del Comune di Brentonico non lo prevedono.
    Un cordiale saluto. Giovanna D.

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  11. Cara Giovanna D.
    io non vedo l'ora di poter un giorno (al più presto, spero) leggere negli occhi dei bambini la gioia di potersi sentire bambini al pari di tutti gli altri, con gli stessi diritti, gli stessi doveri, le stesse opportunità, gli stessi frulli di tutti i bambini del mondo.
    Nessuna medaglia speciale, nessun diploma onorifico, ma una occasione ineccepibile e ineludibile di speranza e di vita. Per tutti noi.
    "Alcuni vedono la realtà e si chiedono: 'perché'? Io sogno l'impossibile e mi chiedo: 'perché no'?" (G.B.Shaw, parole utilizzate da Robert Kennedy negli anni '60 in uno dei suoi più famosi discorsi civili).
    Con stima
    Quinto C.

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