mercoledì 27 marzo 2013

Il Consiglio di Stato sentenzia definitivamente che la "Bordina" rimane di proprietà del Comune di Brentonico

Si è alfine rivelata un clamoroso, ma ampiamente annunciato e prevedibile, e costoso "flop!" la causa intentata nell'anno 1999 dal Comune di Mori contro il Comune di Brentonico per la revisione dei confini della "Bordina", quasi 500 ettari di boschivi e prativi tra la "Val Granda" e "Campéi" di proprietà storica del Comune di Brentonico, ma che Mori rivendicava per sé.
Il Consiglio di Stato, con sentenza depositata negli ultimi giorni, ha messo definitivamente la parola fine sulla vicenda, sentenziando la soccombenza delle pretese moriane.
Medesimo giudizio era stato precedentemente sentenziato nei due primi gradi della giustizia amministrativa: Regione Autonoma Trentino Alto Adige e TAR.
Tutto bene quel che finisce bene (per Brentonico), anche se rimane, e forte, il rammarico per i costi legali sostenuti dai due comuni, Mori per ricorrere e Brentonico per difendersi, costi stimabili complessivamente in circa 150 mila Euro.
Più volte, nel corso di questi 14 anni, l'ultima volta giusto un anno fa, il Comune di Brentonico aveva chiesto invano al Comune di Mori di desistere e recedere dalla vertenza, anche in previsione che quei territori sarebbero presto diventati comune "Parco Naturale Locale del Monte Baldo", parco che si sta avverando e formalizzando proprio in questi giorni.

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